Fiorisce il nuovo album dei Mattanza nutrito e curato nell’arco di due anni di ricerca sul campo e nel ricco archivio di Mimmo Martino, spirito e poesia del gruppo. “Magnolia” è il titolo di questo nuovo disco, edito da Sveva Edizioni di Reggio Calabria, a cui si deve anche la produzione, e da Edizioni Miseria e Nobiltà di Milano. Sarà presentato giovedì 13 giugno alle ore 21, al teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria.
Magnolia, un arbusto sempreverde, un albero maestoso dalle profonde radici e dai grandi e profumati fiori protesi verso l’alto come a saldare cielo e terra, è anche il nome dell’associazione culturale di Reggio Calabria che per Mimmo Martino è stata costante ispirazione.
Pur restando fedeli all’ispirazione originaria di dare voce alla Cultura, alla Storia e alle Tradizioni di un Popolo, che altrimenti sarebbe come “un albero senza radici” e dunque “destinato a morire”, i Mattanza sperimentano e propongono linguaggi musicali innovativi, capaci di intrecciare la carica ritmica e evocativa di strumenti popolari – come i tamburelli, i fiati popolari, la mandola, la lira calabrese, la zampogna, la ciaramella, la chitarra battente, il cimbalo – con melodie e sonorità rese più moderne da bilanciati inserti di elettronica.
La loro è un’identità che resta salda e fedele a quella primigenia nella misura in cui si rivela incline a misurarsi con i tempi, tutti i tempi, e in questi veicolare contenuti antichi ma di forza e saggezza intramontabili, plasmando lo stesso uso degli strumenti, finanche della batteria, alla missione etica, più che etnica, di valorizzare parole e storie che abitano e alimentano le nostre tradizioni popolari.
“Magnolia” è un disco che attinge dal ricco repertorio di Mimmo Martino, dando alla luce “Suspiru”, con la partecipazione canora del rapper calabrese Kento, e riproponendo “Il fuso” in un nuovo arrangiamento, con le musiche di Mario Lo Cascio. Ad impreziosire il racconto de “Il fuso”, uno dei brani ai quali i Mattanza sono più affezionati, anche i fiati dell’Orchestra Giovanile dello Stretto “Vincenzo Leotta”, diretta dal maestro Alessandro Monorchio, suonati da Federica Macheda (clarinetto), Davide Maria Quattrone (sax contralto), Umberto De Felice (sax tenore), Giancarlo Morabito (sax baritono), Noel Battaglia (eufonio), Alessio Saccà (trombone), Francesco Albanese (trombone), Federico Morabito (tromba), Michele Giordano (tromba) e Loris Scarcella (tuba).
Dallo stesso scrigno proviene anche “Cantu”, brano scritto da Mimmo Martino, che ne ha curato anche le musiche assieme a altre due pietre miliari della storia dei Mattanza: Vincenzo Petea e Carmelo Zumbo. La novità di questo brano in questo album è l’inserto di voce e mandolino del figlio di Mimmo, Simone Martino.
Altra perla tradizionale è il brano “Vitti ’na crozza” che nella versione per Magnolia è arricchita dalla tromba di Fabrizio Bosso e riserva anche un’altra emozionante sorpresa.
È un testo di Salvatore Filocamo, con integrazioni di Rosamaria Scopelliti e le musiche di Mario Lo Cascio, a dare il titolo all’album “Magnolia”. Una melodia inedita impreziosita dal suono della kora del musicista senegalese Jali Diabate.
“Magnolia” è, infatti, anche un disco frutto di collaborazioni preziose con tanti musicisti. Tra questi anche gli Archi dell’Orchestra del Teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria diretti dal maestro Pasquale Faucitano (violino) e composti da Paola Russo (violino), Sergio Tommasini (viola), Ludovica Cordova (violoncello) e Genziana D’Anna (violoncello). Sono anche loro, le note d’argento che intrecciano i fili lunari di Magnolia. La Luna, con il suo fascino misterioso, la sua luce e la sua ombra, ha ispirato quattro brani del nuovo album. Un lavoro costantemente corale che si pregia: delle musiche di Mario Lo Cascio per “Luna Turca”, il singolo già presentato lo scorso gennaio e reso peculiare anche dal suono della marimba del musicista calabrese Giuseppe Cacciola; delle parole e della voce di Faisal Taher, musicista palestinese catanese d’adozione, per “Preludio alla Luna” che precede “San To Fengari”, brano in parte tradizionale in greco di Calabria tradotto e integrato da Rosamaria Scopelliti (che ne ha curato anche le musiche); delle parole e della melodia del musicista palermitano Alfonso Moscato per “Malaluna” e “Carzaratu”.
Dallo stimolante incontro con il cantautore toscano Dante Francani nasce, infine, “Eravate Eravamo”, che si affianca ad “Ah Diu! Chi pena!” di Mimmo Martino.
Dichiarazioni Conferenza stampa
Malavenda Café, venerdì 7 giugno 2019
Magnolia contiene brani inediti e qualche brano riarrangiato da noi in modo originale. Tra questi ultimi, anche Vitti ‘na crozza che, per Mimmo e per noi, condensa la fusione tra la letteratura popolare e la nostra ricerca musicale e culturale. Invitiamo il pubblico a lasciarsi sorprendere ed emozionare dalla versione di questo brano nell’album Magnolia.
ha spiegato il musicista Mario Lo Cascio.
Magnolia è un disco di incontri e contaminazioni, di sonorità ancestrali e inconsuete. Ponte fra il vecchio e il nuovo corso è l’obiettivo: la valorizzazione della letteratura popolare, spesso svilita e immiserita dal mero intrattenimento, attraverso un utilizzo coscienzioso degli strumenti tutti, un costante lavoro di ricerca sul campo e una minuziosa cura formale, una veste musicale che ne esalti i contenuti e il messaggio di appartenenza, di radici, di sangue e resistenza ed anche quello di amore spietato che scuote i mondi e li unisce.
ha sottolineato la cantante Rosamaria Scopelliti.
Magnolia è il nostro primo disco con la batteria. Essa si sposa perfettamente con le sonorità degli strumenti della traduzione popolare. La chiave di questa combinazione armoniosa e bilanciata è rappresentata proprio dalla valorizzazione dei contenuti del testo e dalla messa in risalto della musicalità delle parole.
ha evidenziato il musicista Roberto Aricò.
Stiamo promuovendo il disco attraverso numerose piattaforme mondiali perché crediamo in questo progetto. Ci abbiamo creduto subito per il tratto di qualità che lo contraddistingue, per il connubio tra musica e cultura che lo anima. Per questa ragione, con Antonio Marino e Sveva Edizioni di Reggio Calabria, abbiamo ritenuto particolarmente interessante il lavoro e abbiamo deciso di investire su di esso.
ha commentato Francesco Monteleone di Edizioni Miseria e Nobiltà di Milano.
“Mi sento adottato dai Mattanza e sono particolarmente contento di partecipare a questo debutto con un racconto universale che attinge dal mito e che è un omaggio alla grecità presente nella nostra cultura ed anche in questo disco”
ha sottolineato l’attore reggino Lorenzo Praticò.
Sono grato per questa occasione di contribuire allo spettacolo targato Magnolia Mattanza, anche perché mi legava a Mimmo Martino una lunga conoscenza. Gli interventi teatrali saranno orientati ad esaltare la musicalità delle parole, con il ricorso a registri alternati, al fine di armonizzare gli stessi con l’anima di Magnolia, disco dall’identità composita e variegata.
ha commentato il drammaturgo e regista Massimo Barilla.
Per i giovani dell’orchestra, questa collaborazione e questa partecipazione al teatro Cilea rappresentano due regali preziosi, occasioni in cui crescere ed imparare tantissimo. Di questo vi siano profondamente grati.
ha sottolineato il maestro Alessandro Monorchio, direttore dell’Orchestra giovanile dello Stretto “Vincenzo Leotta”.
Il debutto al teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, giovedì 13 giugno alle ore 21
Tutto è pronto per questa fioritura musicale che, sul finire del primavera, apre alla nuova stagione e si preannuncia un vero e proprio spettacolo.
Al teatro “Francesco Cilea”, giovedì 13 giugno alle ore 21, con i Mattanza suoneranno il musicista Jali Diabate, l’orchestra giovanile dello Stretto “Vincenzo Leotta” diretta dal maestro Alessandro Monorchio e gli Archi dell’orchestra del teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, diretti dal maestro Pasquale Faucitano. Con i Mattanza si esibirà anche Mario Crispi, compositore e versatile fiatista palermitano.
Il concerto di presentazione sarà altresì arricchito dalle incursioni teatrali degli attori reggini Daniela Marra e Lorenzo Praticò, sui testi del drammaturgo, poeta, sceneggiatore e regista Massimo Barilla.
Sveva Edizioni ha sposato il progetto dei Mattanza con orgoglio e convinzione – ha sottolineato Antonio Marino – e con la consapevolezza di contribuire così non solo alla crescita culturale del nostro territorio ma anche e soprattutto ad una visione della musica che si nutra di radici, cultura e letteratura popolare e ricerca di nuove sonorità che valorizzino contenuti e storie sempre straordinariamente contemporanei. È proprio questa ricchezza a rendere i Mattanza un patrimonio prezioso della nostra Terra, una voce autorevole, credibile e necessaria, capace di raccontare, oltre ogni confine, le nostre radici e la nostra Storia
ha evidenziato Antonio Marino di Sveva Edizioni di Reggio Calabria
Un’ondata incontenibile di emozioni ha travolto me e i miei compagni in occasione di questa presentazione. Siamo davvero contenti dell’incontro con il pubblico che ci ripaga del lavoro impegnativo di questi due anni di ricerca e di lavoro, due anni di cose belle che abbiamo fatto insieme.
ha commentato Rosamaria Scopelliti.
Restiamo fedeli alle radici con un linguaggio nuovo e ci prepariamo ad una estate di concerti. Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo progetto originale, il cui il messaggio non cambia, nel segno dell’eredita’ di Mimmo Martino e di quelle radici che solo la ricerca può aiutare a mantenere vitali e profonde.
ha sottolineato Mario Lo Cascio.
Grazie a Mimmo Martino per avermi voluto nei Mattanza e grazie ai Mattanza per questo disco, il primo con la batteria. Spero di aver saputo fondere i suoni ancestrali dei tipici strumenti a percussione con il suono più moderno della batteria e di aver portato un pò di innovazione e freschezza al progetto.
ha evidenziato Emiliano Laganà.
Abbiamo seminato e adesso è tempo di raccolta dei frutti di questo intenso lavoro. Ci accompagnano tanti pensieri, curiamo le nostre radici, ma è anche tempo di guardare e speriamo che il pubblico ci segua.
ha commentato Gino Mattiani.
Abbiamo vissuto delle emozioni fortissime e siamo felici che il pubblico abbia condiviso il nostro progetto. Speriamo che anche a loro sia arrivata tutta la nostra emozione. Siamo soddisfatti di questa presentazione e già pensiamo ai prossimi concerti.
ha sottolineato il bassista Roberto Aricò.
Abbiamo lavorato a lungo ed insieme per questo nuovo disco e la soddisfazione di questa serata ci motiva ad andare avanti con maggiore passione e convinzione.
ha commentato Claudio Paci
La presentazione di questo lavoro, in una cornice così emozionante come il teatro Cilea, segna un punto di svolta nel cammino del progetto dei Mattanza e del percorso professionale di ogni singolo componente del gruppo, indipendentemente dal rapporto umano e artistico avuto con Mimmo Martino. Sono molto felice per questo concerto. Far parte di questa realtà mi fa sentire particolarmente fortunato.
ha evidenziato Fabio Moragas.
A cura di Anna Foti.
Foto di Marco Costantino
Luci di Simone Casile
Mario Lo Cascio
chitarra, lira calabrese, voce
Mario Lo Cascio
chitarra, lira calabrese, voce
Rosamaria Scopelliti
voce, percussioni
Rosamaria Scopelliti
voce, percussioni
Giacomo Farina
percussioni e rumori
Giacomo Farina
percussioni e rumori
Claudio Martino
Grafico - Illustratore
Claudio Martino
Grafico - Illustratore
Biagio Laponte
Fonico
Biagio Laponte
Fonico
- Il fuso – 3.47 Tradizionale / Lo Cascio
- Suspiru – 5.15 Martino / Kento (Carlo)
- Magnolia (’U ventu e ’i rrami) – 3.53 Filocamo / Lo Cascio / Scopelliti
- Luna turca – 4.01 Lo Cascio – Ed. CDclub
- Preludio alla luna – 1.57 Taher / Scopelliti
- San to Fengari – 3.48 Tradizionale / Scopelliti
- Carzaratu – 4.51 Moscato
- Malaluna – 3.40 Moscato
- Cantu – 3.41 Martino / Petea / Zumbo / Martino
- Eravate eravamo (Ah Diu! Chi pena!) – 3.37 Francani / Lo Cascio / Martino
- Vitti ’na crozza – 4.53 Tradizionale
Totale – 43:30
Prodotto da Sveva Edizioni Musicali Sas Reggio Calabria. Registrato al MasterT Studio di Villa S. Giovanni da Biagio Laponte, Antonio Taccone e Domenico Autelitano tra luglio 2018 e febbraio 2019. Mixato da Biagio Laponte e Antonio Taccone al MasterT Studio di Villa S. Giovanni. Masterizzato da Pietro Caramelli all’Energy Mastering di Milano. Edizioni: Sveva Edizioni Musicali Sas Reggio Calabria e Edizioni Musicali Miseria e Nobiltà Sas Milano. Live management e concerti Momenti Sonori Srl Milano tel. 393 9463679 – 393 9363673.
Leave a Reply