Ci sono Incontri che non sono intrecci nuovi ma Ritorni.
Come riavvolgersi, rimettere piede nei propri gusci.
Accovacciarsi su un angolo di Mondo qualunque e farne Vigna.
E scoprirsi in tanti a sorridere allo stesso modo, a lottare per quella zolla, chini sui disastri.
E scoprirsi in tanti a consegnare a Madreterra una goccia di umanità, una goccia di splendore.
Questo è Incontrare Gioacchino Criaco, Custode di quelle parole che ispirano e muovono le cose, e che devono “raccontare il passato, farci vivere il presente e darci ali di drago per raggiungere il futuro”.
A lui dobbiamo questo Inno alla fratellanza, quella che non si vende al miglior offerente, quella che non si piega alla fragilità.
«“Siamo Oriente” non è un modo di dire, è sapere che siamo tutta quell’acqua che parte dalle sponde sorelle per tornare a casa.»
Questo è Incontrare Nicola Tripodi che raccoglie la Terra e la fa cantare. E che modella e restituisce le pieghe più remote della nostra storia, insegnando a riconoscerci,
a rimanere,
a ritornare.
Con lui e Valentina, “Siamo Oriente” si fa Argilla che si acquatta fra le gole di Pentedattilo, tra i pendii scoscesi dei volti.
Sulla strada abbiamo trovato la passione di Teo Megale (fisarmonica) che traccia un sentiero pulito e chiarissimo, di un suono che è orma soffice e selvatica.
Abbiamo continuato ad avere al nostro fianco l’amicizia ed il raffinato ricamo di Claudio Martino che ha curato le riprese ed il montaggio del video, lanciandosi sui dettagli con curiosità e buon gusto, insieme a Giuseppe Condemi, maestria sensibile e vivace, che si è occupato anche delle riprese con drone.
Mix e Mastering sono stati realizzati da Tommaso Luzzi (Rokovoko Studio – Milano), per le edizioni Rokovoko – Milano.
Mattanza – SIAMO ORIENTE (bfan.link)
#mattanza #siamooriente
Noi Siamo Oriente
Noi siamo Oriente.
Siamo Oriente nella segale che scende le montagne
che fa scuro il nostro pane.
Noi siamo Oriente.
Siamo Oriente nelle trame che crescono nell’ombra, nella sua luce e nel buio.
Simu Orienti,
nto hiatu chi si scadda supra u mari e rivogghia a purbiri nte strati.
Simu Orienti,
nto hiatu chi si ‘nfoca supra u mari e revota purbiri nto cori.
Noi siamo oriente
nel futuro che è già stato,
scolpito, dannato,
Oriente nel passato.
Nel vento sui deserti che scarica speranza,
che risale i monti
a dorso di fiumara.
Simu Orienti,
nto hiatu chi si scadda supra u mari e rivogghia a purbiri nte strati.
Simu Orienti,
nto hiatu chi si ‘nfoca supra u mari e revota purbiri nto cori.
Nè diaspori e mancu tradituri
‘nci la farannu mai a trasfurmari, a trasfurmari un Populu di Luci ‘nta l’urtimu Lampu di lu jornu.
Simu Orienti,
nto hiatu chi si scadda supra u mari e rivogghia a purbiri nte strati.
Simu Orienti,
nto hiatu chi si ‘nfoca supra u mari e revota purbiri nto cori.
Noi siamo Oriente
Noi siamo Oriente.
Siamo Oriente nella segale che scende le montagne
che fa scuro il nostro pane.
Noi siamo Oriente.
Siamo oriente nelle trame che crescono nell’ombra, nella sua luce, e nel buio.
Siamo Oriente
nel fiato che si riscalda sul mare
e arrotola la polvere delle strade.
Siamo Oriente
nel fiato che si infuoca sul mare
e scuote la polvere nel cuore.
Noi siamo Oriente
nel futuro che è già stato, scolpito, dannato,
Oriente nel passato.
Nel vento sui deserti che scarica speranza,
che risale i monti
a dorso di fiumara.
Siamo Oriente
nel fiato che si riscalda sul mare
e arrotola la polvere delle strade.
Siamo Oriente
nel fiato che si infuoca sul mare
e scuote la polvere nel cuore.
Nè diaspore nè traditori
riusciranno mai a trasformare un Popolo di Luce nell’ultimo Lampo del giorno.
(E non saranno diaspore e giuda a trasformarci, tutti,
in creature del tramonto).
Siamo Oriente
nel fiato che si riscalda sul mare
e arrotola la polvere delle strade.
Siamo Oriente
nel fiato che si infuoca sul mare
e scuote la polvere nel cuore.