Si tratta della rilettura di un capitolo della storia del Meridione d’Italia attraverso uno spettacolo musico-teatrale in cui i testi popolari, che non hanno subìto alcun tipo di manipolazione che riguarda i contenuti, raccolti in anni di ricerche, e le musiche originali composte per essi, s’incastrano nel racconto della vita di una donna qualsiasi che si ritrova a lasciare la sua eredità storica e culturale a una donna dei nostri tempi.
Il primo intento è di ripercorrere questo periodo attraverso i racconti della gente che lo ha vissuto direttamente, tramandandocelo con testi di canzoni e poesie che i Mattanza reinterpretano e propongono in 12 brani. L’altro intento, non meno importante, e quello di rivivere questo momento storico attraverso un’ottica femminile.
Si è cercato di comprendere cosa provasse una donna dell’epoca nel susseguirsi di eventi che la coinvolgevano e che Sonia Caruso ha trasformato in un testo teatrale da lei stessa recitato.
Ci piace rilevare come nessun libro di storia abbia mai preso in considerazione questi aspetti che, secondo noi, sono fondamentali per comprendere almeno una parte delle verità attraverso i testi originali che la gente che ci ha tramandato e che trasmettono sensazioni, inquietudini e fatti.
(Mimmo Martino)
I brani ‘A famigghia, ‘U spagni di Borboni, Vacci canzuna mia e Nesci Suli sono stati registrati dal vivo presso il Teatro Politeama Siracusa di Reggio Calabria grazie al tecnico del suono Antonio Taccone.
Hanno partecipato al disco:
Mimmo Matino – voce, percussioni, flauto dolce
Salvatore Familiari – chitarre
Vittorio Romeo – fisarmonica, voce
Paolo Crocè – percussioni, rumori, voce
Enzo Baldessarro – basso, mandolino, mandola
Gianni Caridi – violoncello, chitarra
Simone Martino – mandolino, chitarra, voce
Manuela Romeo – voce, rumori
Daniele Romeo – voce, rumori
Grafica copertina: Mimmo e Simone Martino.