Mimmo Martino è spirito e poesia dei Mattanza. Leader fondatore e voce del gruppo Mattanza, il suo progetto più rappresentativo.
- Tra il 1967 e il 1970 è cantante e batterista del complesso “I Rifiuti” (nome ironicamente dovuto al fatto che i 4/5 dei componenti sono persone disabili). Con loro compone eseguendo musica propria nell’ambito di un rock durissimo e blues acustico (103 concerti nelle province di Parma, Bologna e Reggio Emilia).
- Nel 1969 e 1970 alcuni interventi chirurgici agli arti inferiori non gli consentiranno più l’utilizzo della batteria.
- Nel 1972, tornato a Reggio Calabria, collabora come cantante con “I Rubacuori” che eseguono cover di musica leggera esibendosi soprattutto in feste private. Questa esperienza si conclude nel 1975.
- Tra il 1973 e il 1980 incide, con alcune case discografiche locali, 336 canzoni in vernacolo reggino con lo pseudonimo “El Domingo”, e con una di queste, dal titolo “Mamma Calabria”, partecipa in qualità di cantante al Festival “La 6 giorni di Vibo” presentato da Daniele Piombi nel 1974 presso l’Hotel 501 di Vibo Valentia.
- Nel 1976, con un gruppo di amici forma i “Campanella” (per i quali è cantante e percussionista), che eseguono canzoni di lotta e si esibiscono in 15 concerti programmati dall’ARCI in ambito di Feste dell’Unità in Calabria. Contemporaneamente il gruppo si occupa del recupero delle tradizioni popolari all’interno del “Circolo Culturale Tommaso Campanella” di Pellaro (RC).
- Nel 1977 l’incontro con Luigi Lombardi Satriani fa nascere l’idea del “Gruppo di Ricerca Popolare Tommaso Campanella”. Con esso compone 31 brani, e con tale repertorio si esibisce in 121 concerti anche fuori dalla Calabria. Nel 1981 si conclude questa esperienza.
- Nel 1980 collabora come compositore, cantante e percussionista, con gli “Esuli delle Campane Opposte – ECO che eseguono, oltre a cover di rockstar internazionali, anche musica propria. Con loro si esibisce in 4 concerti.
- Nel 1986 riprende l’attività di ricerca e composizione con i “Folklub” (voce / percussioni / flauto dolce) e con loro incide nel 1988 “Folklub”, album che comprende 13 brani ed è edito dalla “SBM” di Melito Porto Salvo (RC). 32 sono i concerti eseguiti dal gruppo fino al 1989, anno in cui la band si scioglie.
- Nel 1984 inizia una collaborazione come paroliere con il compositore reggino Claudio Altimari, per cui sono stati scritti 53 testi.
- Dal 1986 è iscritto alla SIAE come “autore della parte letteraria” e dal 1997 come “compositore non trascrittore”.
- Nel 1997 fonda i “Mattanza” (voce / percussioni / flauto dolce/ armonica), esperienza che tende a mettere a frutto la ricerca e le composizioni scritte nell’arco degli anni precedenti. I Mattanza si sono esibiti sino ad oggi in oltre 700 concerti.
- Nel 2004 fonda i “SudOvest” (voce / percussioni / flauti / armonica). Inizialmente questa esperienza è nata per lavorare su colonne sonore, e poi con l’idea di proporre sperimentazioni elettroniche su testi ispirati all’attualità popolare. L’intento è quello di creare un collegamento ideale col passato attraverso la fusione dei suoni moderni con quelli delle tradizioni popolari dei vari “Sud” del mondo ed arrivare ad una proposta di “musica globale”.
- Nel 2004 riceve, assieme ai Mattanza, il Premio Anassilaos per la musica, già assegnato a Manuel De Sica e Riccardo Muti.
- Nel 2006 riceve la “Menzione Speciale Poesia in Musica” al premio Nosside di Reggio Calabria presentando il brano “Nenti”.
- Nel 2010 vince, partecipando coi Mattanza, il “Premio Ricordando De Andrè” eseguendo, presso Mileto (VV), la sua traduzione in dialetto reggino “Bucca di Rrosa” giudicato miglior brano per interpretazione e originalità.
- Nel 2011 Vince il “Premio Nosside” con la poesia in musica “Il Corso delle Cose”.
Pubblicazioni
- (1973 – 1980) 336 brani incisi per varie case discografiche della zona di Reggio Calabria con lo pseudonimo El Domingo.
- (1988) Musicassetta con 13 brani eseguiti dai “Folklub” dal titolo omonimo, edita dalla SBM di Melito Porto Salvo (RC).
- (1998) CD dal titolo “Original Soundtrack by Mattanza – Una nave per tornare”, colonna sonora di un documentario sui pupi siciliani realizzato dalla regista olandese Itandewi Jansen in Calabria e Sicilia. Il CD contiene 8 brani eseguiti dai Mattanza.
- (2000) CD dal titolo “Canti di Malavita”pubblicato dalla PIAS in Germania e Francia (nel 2001 in Olanda e nel 2004 in Italia), in cui interpreta 6 canzoni.
- (2001) CD dal titolo “Razza Marranchina”con i Mattanza, pubblicato dalla Elca Sound di Reggio Calabria.
- (2001) Il brano “Ccicculatera e Pittinissa” viene inserito nel CD “Antologia Musicale dai Porti di Ulisse” prodotto dalla Elca Sound e patrocinato dalle regioni Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia con il contributo della Comunità Europea.
- (2003) CD-ROM dal titolo “Frontemare”, dove interpreta la sua poesia-canzone “Pazienti e ospitali”, pubblicato da Giallocarta.
- (2003) CD dal titolo “Nesci Suli”con i Mattanza pubblicato dall’Associazione Culturale Mamau di Reggio Calabria.
- (2003) CD dal titolo “Etno1”, compilation contenente i brani “Nesci Suli” e “Mu serri tin cardia” edito da RaiTrade e Helikonia.
- (2007) CD dal titolo “Viaggio” con i Mattanza, pubblicato dall’Associazione Culturale Mamau, in collaborazione con Città del Sole Edizioni.
- (2009) CD dal titolo “Il Meglio dei Mattanza”, pubblicato dalla IWM (AV/BO).
- (2012) CD dal titolo “Cu Non Ha Non È”, pubblicato dall’Associazione Culturale Mattanza.
- (2014) CD dal titolo “I Bronzi di Riace – Soundtrack”, pubblicato dall’Associazione Culturale Mattanza.
Il 31 Gennaio 2015 Mimmo Martino ci lascia, ma lui resta parte integrante della memoria e dell’identità di Reggio Calabria e della Calabria tutta.
Riconosciuto anche oltre i confini nazionali, è stato testimone e portatore di un messaggio di riscatto per una terra martoriata dall’incuria, dal fatalismo, dai luoghi comuni e dall’illegalità diffusa.
La sua opera di denuncia si è sempre espressa in favore di tutti coloro che, come lui, hanno a cuore un’altra immagine della Calabria e, in generale di tutto il Sud. Un’immagine di difesa della propria identità umana, di solidarietà di attenzione alle relazioni, al territorio, alle virtù del fare e del trovare soluzioni.
Mimmo è diventato un simbolo che va ben oltre le sue virtù artistiche, ma un punto di riferimento per guardare in modo nuovo e con più fiducia la propria terra, un invito a chi vuole investire le proprie energie per trasformare le sconfitte del tempo in vittorie del quotidiano.